Coriandolo - misule.it

Vai ai contenuti
CORIANDOLO
(Coriandrum sativum L.)

ASPETTI BOTANICI
La patria originaria del coriandolo è il Nord Africa e l’Asia anteriore. Il coriandolo è una pianta annua, brulla, alta fino
a 50 cm, con steli tondi che si diramano nella parte superiore. Le foglie inferiori sono piccole e indivise, mentre quelle
superiori sono senza gambo e finemente suddivise. Le ombrelle hanno il gambo lungo, 3–5 raggi e fioriscono di colore
bianco-rosa pallido. Il periodo di fioritura va da inizio estate all’estate piena. I frutti sono di forma tondeggiantesferica
e di colore marrone chiaro.
UTILIZZAZIONE
Le parti utilizzate sono i frutti, le foglie e la pianta intera. I frutti trovano largo impiego in liquoristica (Gin), come
aromatizzante della birra, in fitoterapia e come condimento di cibi. L’olio essenziale è costituito principalmente (60-
70%) da linaiolo, che raggiunge il massimo della sua presenza nella fase di maturazione “cerosa”. Altri costituenti
sono: borneolo (1-4%), gerianolo (3-5%), geranil—acetato (1-5%), cimene, pinene, limonane e fellandrene; inoltre i
frutti contengono il 20% di acidi grassi, principalmente petrolinico (50%), oleico (30%) e palmitico (8%). La resa di
olio essenziale che si ottiene dalle foglie è più bassa ed i cmponenti principali sono decel—e nonil—aldeide e linaiolo.
Il coriandolo viene impiegato in numerosi rami della medicina naturale tradizionale. L’aromaterapia utilizza gli oli
eterici presenti in abbondanza in pomate e altri prodotti come efficace rimedio contro l’artrite, la gotta, i dolori muscolari,
i reumatismi e la cattiva circolazione del sangue. Inoltre l’olio di coriandolo
viene utilizzato in caso di emicrania, esaurimento nervoso e nevralgie. I semi di coriandolo hanno proprietà rivitalizzanti
e favoriscono il benessere generale grazie anche ad altri ingredienti come la vitamina C, le proteine, gli oli grassi,
i concianti ecc. Ma l’effetto benefico più noto e più diffuso dei semi di coriandolo è senza dubbio quello sull’intero
apparato digerente. In combinazione con semi di cumino, anice e finocchio è un ottimo rimedio contro l’inappetenza.
Inoltre è efficace contro le flatulenze, i disturbi digestivi, il senso di sazietà, leggeri attacchi di diarrea, nonché crampi
allo stomaco e all’apparato digerente.
CLIMA E TERRENO
Il coriandolo richiede una terra fertile e ben drenata e si riproduce al meglio mediante semina diretta. Affinché i semi
possano maturare, alle nostre latitudini è indispensabile una posizione soleggiata. Per un ricco raccolto delle foglie,
invece, è preferibile una posizione in penombra. Se disposto accanto all’anice ne favorisce la germinazione e tiene
lontani i pidocchi e le mosche della carota, mentre il finocchio non tollera bene la vicinanza del coriandolo. Per il raccolto
dei semi bisogna aspettare che raggiungano la piena maturazione. I semi acerbi diffondono un odore piuttosto
sgradevole rispetto all’inconfondibile profumo aromatico dei semi di coriandolo maturi.
Le piante tollerano un ph compreso tra 4,9 e 8,3. Per germinare necessita di temperature alte (12-15°), sebbene i semi
inizino la germinazione a 4-5°
TECNICA COLTURALE
La preparazione del terreno si effettua mediante aratura autunnale, seguita da lavorazioni di amminutamento del terreno
primaverile, al fine di ottenere una struttura idonea ad aspitare i semi.
Solitamente si semina in successione a frumento, mais, bietola o legumi e la coltura non dovrebbe ritornare sullo stesso
appezzamento primo di 4-5 anni. La semina si effettua a marzo—aprile ad una profondità di 4-5 cm. Se la coltura è
destinata alla produzione di seme occorre seminare a file distanti 50-60 cm impiegando circa 25 kg/ha di seme.
La raccolta per la produzione di seme avviene mediante lo sfalcio delle piante intere quando il 50% delle piante tende
al giallo. Per la produzione di olio essenziale le piante intere sono sfalciate quando i frutti hanno raggiunto la maturazione
“cerosa”. Le piante si sfalciano con delicatezza e al mattino presto quando il coriandolo è ancora umido di rugiada
e vanno collocate in un locale ben arieggiato. Dopo alcuni giorni, quando le piante sono completamente secche, si
procede alla trebbiatura.
La rese in seme oscilla tra 0,8 e 1,5 t/ha, ma può superare anche le 2 t/ha mentre il contenuto di olio essenziale delle
piante fresce è dello 0,12—0,15%
 
(c) 2019 Global Com Basilicata S.r.l.
Torna ai contenuti